lunedì 29 novembre 2010

musica indiana

ecco la musica indiana!!!

MUSICA INDIANA

Le origini della musica classica indiana sono tracciate a partire dal più antico libro di sacre scritture della tradizione indù, i Veda. Il Samaveda, uno dei quattro Veda, tratta a lungo di questo tema.
I due sistemi principali della musica classica indiana sono:
La musica indostana (Hindustani), del nord dell'India,
La musica carnatica (Karnàtak), dell'India meridionale.
Il tema primario della musica indostana è la Lila di Krishna. Mallikarjun Mansur, Gangubai Hangal (voce), Bhimsen Joshi (voce), Ustad Amir Khan (voce), Nikhil Banerjee (sitar), Ravi Shankar (sitar), Lalmani Mishra, Hariprasad Chaurasia (flauto bansuri), Zakir Hussain (tabla), Shivkumar Sharma (santur), Ali Akbar Khan (sarod), Imrat Khan, Kishori Amonkar (voce), Ustad Vilayat Khan (sitar), Ram Narayan (sarangi), Narayan Das Mishra (sarangi), Ustad Sabri Khan (sarangi), Ustad Sultan Khan (sarangi), e Satyasheel Deshpande sono tra i più famosi interpreti della musica indostana.

musica araba

ecco la musica araba!!!!

MUSICA ARABA

Parlando di "Musica Araba" si deve intendere che ci si stà riferendo non solo a quella in uso, geograficamente parlando, presso gli abitanti della penisola Arabica, ma bensì la musica cantata, suonata, ascoltata e capita da tutti coloro la cui lingua madre è l'arabo o uno dei suoi dialetti, indipendentemente dalla religione, dall'etnia e dal luogo di residenza. La nascita della musica araba viene storicamente datata intorno al settimo e ottavo secolo d.C. Prima dell'avvento dell'Islam, che portò l'arte musicale verso la sua massima espressione, erano già presenti nell'area della penisola Arabica, molte comunità che avevano sia autonomamente sia grazie alle influenze della vicina cultura mesopotamica, sviluppato una propria linea musicale.La storia della musica e del canto arabi hanno un esordio tutto al femminile. Infatti, dalla lettura della poesia preislamica vaniamo a sapere che la vita musicale era concentrata sulla figura della qayna, una cantrice che si accompagnava con uno strumento musicale. Ella cantava proprio quella produzione poetica che, arrivata sino a noi, ci ha dato modo di conoscerla.La classe delle qaynat formava un ramo del diffusissimo commercio di schiave che si svolgeva nei mercati arabi delle città più importanti, come Medina e Mecca, dove le cantrici si erano presto stabilite per le numerose possibilità di contatto con delegazioni straniere e gente di commercio. I piccoli re i nobili o i signori ospitavano nel proprio palazzo un gran numero di qaynat, le quali avevano il compito di rallegrare il padrone e i suoi famigliari. Lo strumento musicale delle qaynat più spesso ricordato nella poetica della jahiliyya, il periodo preislamico, è l' oud, strumento a corde simile all'odierno liuto a manico corto.

domenica 28 novembre 2010

musica africana

ecco una delle musiche più belle, la musica africana!!!

MUSICA AFRICANA


La musica africana, nel senso di musica originaria dell'Africa, è estremamente eterogenea, in quanto riflette la varietà etnica, culturale e linguistica del continente. L'espressione "musica africana" viene talvolta usata anche in modo più specifico per riferirsi alla musica dell'africa subsahariana, essendo la tradizione musicale del Nordafrica essenzialmente sovrapponibile a quella mediorientale. Elementi mediorientali si trovano anche nella musica dei popoli della costa est del continente, che risente anche di influenze indiane, persiane e in generale degli effetti degli scambi commerciali e culturali sull'Oceano Indiano. In ogni caso, anche all'interno di queste tre aree principali (Nordafrica, Africa subsahariana, Africa orientale) esiste una grandissima diversificazione degli stili sia della musica etnica tradizionale che della musica moderna. Quest'ultima risente praticamente ovunque (ma soprattutto nei paesi con una forte eredità coloniale) dell'influenza della musica leggera europea e statunitense. D'altra parte, la diaspora africana e il conseguente diffondersi in America ed Europa della tradizione musicale africana ha influito in modo determinante sullo sviluppo della musica leggera occidentale.

musica australiana

ecco la musica australiana ed il suo mitico didgeridoo!!!

MUSICA AUSTRALIANA

Musica australiana indigena include la musica dell'australiano aborigeni ed Islanders di Strait del Torres, che sono denominati collettivamente Australiani indigeni; comprende un'ampia varietà di tradizionale distintivo musica gli stili si sono esercitati in vicino Australiano indigeno la gente, così come una gamma di musical contemporaneo designa entrambi derivato di e fusione con le tradizioni europee come interpretate ed effettuate dagli artisti australiani indigeni. La musica ha fatto parte integrante del sociale, culturale e rispetti ceremonial di aborigeno australiano e Islander di Strait del Torres la gente, giù con i millenni dei loro diversi e dati storici collettivi ad oggi. Le forme tradizionali includono molte funzioni delle prestazioni e strumentazione musicale quale sono unici alle regioni particolari o Gruppi australiani indigeni; ci sono ugualmente elementi di tradizione musicale che sono diretto comune o diffuso gran parte del Australiano il continente e perfino di là. La coltura dei Islanders di Strait del Torres è collegata con quella delle parti adiacenti di La Nuova Guinea e così la loro musica inoltre è riferita.Oltre che questi indigeno le tradizioni e l'eredità musicale, dalla colonizzazione europea di diciottesimo secolo dell'Australia hanno cominciato i musicisti australiani indigeni e gli esecutori hanno adottato ed interpretato molti degli stili musicali occidentali importati, informato spesso da e congiuntamente agli strumenti tradizionali ed alle sensibilità. Similmente, gli artisti e gli esecutori non-indigeni si sono adattati, stili australiani indigeni usati e provati e strumenti nei loro impianti. Stili musicali contemporanei come roccia e rullo, paese, luppolo dell'ancae reggae descriva tutti una varietà di esecutori australiani indigeni notevoli.

musica cinese

ecco una delle più suggestive musiche orientali,la musica cinese!!!

MUSICA CINESE

La Musica cinese, ritenuta di origine divina e strettamente connessa alla cosmologia e all'astrologia, durante la dinastia Zhou (1122 a.C.-256 a.C.) aveva un ruolo importante all'interno delle complesse situazioni rituali cinesi: associata alla danza, essa accompagnava i cerimoniali religiosi collegati alla natura e alle tappe fondamentali della vita umana, inoltre si credeva che in cina la musica avesse un ruolo formativo per lo spirito. Si riconosceva alla musica la capacità di agire sull'individuo condizionandone i comportamenti in senso positivo o negativo; il filosofo Confucio (551-479 a.C.) espresse opinioni molto simili a quelle che, nel V secolo a.C., il greco Damone divulgava ad Atene, soprattutto riguardo alla necessità di un attento controllo statale sulla diffusione dei repertori musicali.Gli strumenti erano divisi in otto gruppi determinati dal materiale del corpo vibrante: seta, canna, argilla, pelle e zucca. Nel corso della dinastia Han (206 a.C.-233 d.C.) si stabilì l'altezza di un "suono fondamentale", detto hoang-čong (campana gialla), capace di costituire un riferimento fisso per l'intonazione e corrispondente al nostro Mi (per alcuni etnomusicologi al nostro Fa). Venne inoltre creato l'Ufficio imperiale della musica, col compito di raccogliere tutto il materiale musicale e gli studi di carattere acustico.

lunedì 22 novembre 2010

musica giapponese

ecco una delle più suggestive musiche orientali,la musica giapponese!!!

MUSICA GIAPPONESE

La musica giapponese comprende molti generi diversi. Molti cantanti spaziano dalla musica popolare alla musica classica europea. Il termine musica in giapponese moderno è 音楽 (ongaku), ottenuto combinando l'ideogramma 音 (suono) con l'ideogramma 楽 (musica, piacere).Il panorama musicale nel Giappone moderno comprende una larga schiera di cantanti i cui interessi variano dal rock giapponese alla salsa giapponese, dal tango giapponese al country giapponese. Il popolo ama molto la musica e va matto per il karaoke, una forma di spettacolo dilettantistico di canto su di una base musicale, che si svolge nei bar e nelle piccole discoteche.

Le caratteristiche
Fuori dal Nippon (Giappone) la gente ha una opinione particolare della musica giapponese: essa è considerata una sorta di bubblegum pop, composto da canzoni con un miscuglio di testi in giapponese e di ritornelli in un inglese incomprensibile. Le pop star di questo genere musicale (aidoru kashu in giapponese), generalmente giovani attraenti, formano band di ragazzi e gruppi di ragazze. Il compositore di canzoni John Clewley ha descritto la produzione musicale giapponese come un coacervo di generi che spazia dal buddismo antico salmodiato dei vecchi stili urbani agli stili popolari del kayokyokue e dell'enka, dalla musica classica occidentale al jazz e ad ogni forma di musica pop occidentale.La musica giapponese è sempre stata collegata a rituali legati alla cultura, alla letteratura ed alla danza del paese. La musica per il teatro è un settore molto importante nella tradizione giapponese. La musicologa Isabel Wong attribuisce all' "amore dei giapponesi per la narrazione il rituale della loro musica classica"e rileva anche quanto i giapponesi siano molto più attenti alle parole che alla musica. È per questo motivo che tutti gli strumenti musicali giapponesi furono musica popolare del XIV secolo suonata dallo shamisen uno strumento simile alla chitarra.

lunedì 15 novembre 2010

forma musicale

ecco tutte le informazioni che vi servono sulle forme musicali!!


Forma musicale
La forma musicale è lo schema in cui si articola una data composizione e che ne riflette le suddivisioni, la successione e lo sviluppo e dei temi, la struttura ritmica e armonica. La locuzione "forma musicale" è talvolta usata impropriamente come sinonimo di genere musicale.

Esempi di forme musicali
Molte composizioni sono costruite secondo forme codificate, in base al modo in cui le sezioni tematiche si succedono.
  • Forma monopartita, quando si ha un solo tema che si ripete più volte
  • Forma bipartita, quando si hanno due temi che contrastano fra loro
  • Forma tripartita, quando si riscontra una simmetria fra contrasto e riproposizione dei temi
  • Forma libera, come quando l'autore non segue alcuno schema codificato
  • Forma polifonica, quando alcuni temi interagiscono e si sovrappongono fra di loro
Forma monopartita
È la più semplice struttura musicale e prevede un solo tema che si ripete diverse volte. Un esempio classico di questa forma è la ballata, già presente nel XV secolo, nella quale ad un testo musicale sempre uguale corrispondono strofe di testo diverso. Altro esempio di forma monopartita è il tema con variazioni, nel quale la stessa linea melodica viene cambiata modificando, di volta in volta, il tempo, il ritmo o il timbro.

Forma bipartita
Questa forma è composta da due temi, chiamati A e B. È usata soprattutto nelle danze quali la gavotta e la giga. Anche le canzoni dei nostri giorni si possono assimilare a questa forma in quanto sono per lo più costituite da una strofa e da un ritornello.

Forma tripartita
La forma tripartita è la più classica delle forme musicali. Si basa sullo schema A-B-A, in cui al primo tema segue il secondo e quindi la ripresa del primo. È detta anche forma "col da capo".A questa forma si rifà il minuetto, danza bitematica e tripartita, che fu introdotta da Jean-Baptiste Lully maestro di corte di Luigi XIV.Altra forma molto usata nelle composizioni classiche è il rondò, che si basa sul ritornello che si alterna a vari altri temi.

Forma sonata
È la più importante delle forme musicali ed è stata sviluppata nella seconda metà del XVIII secolo. Rispetto alla forma tripartita, introduce lo sviluppo dei temi musicali che la compongono. La forma assume la seguente articolazione: esposizione dei due temi - sviluppo o elaborazione - ripresa.

Forme basate sull'organico
Le composizioni musicali assumono nomi diversi a secondo del numero di esecutori che le interpretano:
Forma polifonica
Nella forma polifonica le melodie (o "voci") si sovrappongono in contrappunto, elaborate secondo schemi precisi sul principio dell'imitazione, che può essere per modo retto, retrogrado o contrario. Una delle forme polifoniche più conosciute è la fuga, che Johann Sebastian Bach ha portato a livelli di estrema complessità e perfezione. È composta da più parti (da due a cinque) che entrano in momenti diversi e si sovrappongono fra di loro.

Forma libera
Durante il romanticismo si sono sviluppate forme non codificate quali il notturno, l'improvviso e la fantasia, che hanno avuto tra i loro interpreti più geniali Frederick Chopin.

Forma strofica
La forma strofica è la più semplice e la più durevole delle forme musicali, che elabora un brano di musica tramite la ripetizione di una singola sezione formale. Ciò potrebbe essere analizzato come "A A A...". Questo metodo additivo è l'analogo musicale delle stanze ripetute nella poesia, infatti, dove il testo ripete lo stesso schema metrico da una stanza alla successiva, anche la struttura della canzone spesso usa lo stesso, o comunque molto simile, materiale da una stanza alla successiva. Una forma strofica modificata varia lo schema in alcune stanze (A A' A"...) in modo alquanto simile a un rudimentale tema e variazioni. Molte canzoni folk e popolari sono strofiche nella forma, tra cui i blues in 12 misure, le ballad, gli inni e i canti. Anche molte canzoni classiche sono nella forma strofica, dall'air de cour francese del XVII secolo ai lieder tedeschi del XIX secolo.

La ripetizione
La moltiplicazione dello stesso elemento secondo un concetto "uno-tanti" fa parte dei primi atteggiamenti che l’uomo attua nei confronti delle cose e delle esperienze. In musica, l’evento più elementare, riconoscibile come prodotto musicale, è la scansione isocrona, cioè la ripetizione invariata dello stesso impulso. E’ importante sottolineare che nella ripetizione sono presenti tante funzioni educative e di conoscenza che, forse, in questi ultimi anni sono state erroneamente sottovalutate dalla scuola e dalla società in genere.

Il canone
Nella musica classica, un canone è una composizione contrappuntistica che unisce ad una melodia una o più imitazioni, che le si sovrappongono progressivamente. La voce che inizia la melodia viene definita antecedente o dux mentre quella o quelle che seguono vanno sotto il nome di conseguenti o comites. Per estensione è chiamata canone anche una qualunque sezione di un brano musicale che segua il principio costruttivo sopra esposto.

Il rondò
Il rondò è inizialmente una forma musicale vocale di origine francese che si affermò nella musica polifonica del XIII secolo attraverso le composizioni di Adam de la Halle e di Jehan de Lescurel. Fra i vari generi fu questo quello prediletto dai compositori di musica profana che nel XV secolo diverrà più importante della ballata.Il rondò sarà poi ripreso in forma strumentale e verrà utilizzato, in particolare, nel XVIII secolo e nella prima metà del XIX. Il più delle volte, il rondò venne utilizzato quale brano conclusivo di composizioni di varia natura (dalla sonata per strumento solista fino ai brani orchestrali sinfonici).

La variazione
La variazione è ogni riproposizione di un'idea musicale in cui essa subisca modifiche, più o meno profonde, rispetto alla sua forma originaria. Le modifiche possono riguardare qualunque aspetto dell'idea di partenza, come l'armonia, la melodia, l'articolazione del contrappunto, il ritmo, il timbro strumentale, la dinamica e perfino l'organizzazione formale.